Investire in azioni o in Fondi d’Investimento? Una guida per rispondere a questo quesito
Esistono tutta una serie di motivi per cui una persona sceglie di acquistare Fondi comuni d’investimento, piuttosto che azioni. Le motivazioni che spingono verso questo tipo di asset finanziario sono che offrono un portafoglio diversificato, convenienza e costi ridotti.
Molti esperti concordano sul fatto che quasi tutti i vantaggi nell’avere un portafoglio azionario diversificato (ovvero i benefici derivanti dall’acquisto di un certo numero di diversi titoli di società operanti in settori e attività diverse le une dalle altre) vengano pienamente realizzati quando un portafoglio ha circa 20 titoli.
Quindi avere un portafoglio finanziario con 20 titoli di 20 società diverse, operanti in diversi settori, comporta che il rischio venga attenuato e “spalmato”. Il rischio residuo viene ritenuto rischio sistematico o “Market-wide Risk” (rischio a livello di mercato), che non può essere totalmente annullato. Poiché la maggior parte dei broker o delle pittaforme di Trading online pone come l’acquisto di un numero minimo di azioni, è difficile per molti investitori si possano permettere l’acquisto di 20 azioni diverse.
Un broker che impone una quota di acquisto minimo di 100 azioni, richiede agli investitori l’acquisto di 100 azioni per ciascun titolo che desiderano acquistare. Se il prezzo medio di una quota è di 20 euro, gli investitori che negoziano attraverso piattaforme di trading online sono tenuti a investire un minimo di 40.000 euro (20 euro x 100 azioni x 20 titoli diversi). La maggior parte degli investitori non hanno disponibili 40.000 euro da investire.
I fondi comuni invece permettono agli investitori di ottenere i benefici nel diversifare il portafoglio finanziario, senza dover investire somme piuttosto importanti per l’acquisto minimo di azioni.
La comodità dei fondi comuni d’investimento è innegabile ed è sicuramente uno dei motivi principali per cui gli investitori scelgono di entrare in questi fondi, piuttosto che acquistare azioni. Acquistare azioni di un titolo significa dover determinare e capire l’ “asset allocation” del proprio portafoglio (cioè si dovrà capire su quali asset investire per diversificare il proprio portafoglio), fare delle ricerche e delle analisi sui titoli per trovare società ben posizionate e controllare costantemente l’andamento dei mercati: tutto ciò comporta un gran esborso in termini di tempo.
Molti dedicano il proprio tempo libero al mercato azionario, e alcuni di questi finiscono per perdere quasi tutti i loro investimenti. Anche se investire in un fondo comune, non dà certamente alcuna garanzia che gli investimenti aumenteranno di valore nel tempo, costituisce però un modo per evitare alcune delle decisioni più complesse che si dovranno prendere in caso si decidesse di investire in azioni in modo autonomo.
Molti fondi comuni di investimento, come i fondi di settore, offrono agli investitori la possibilità di entrare in un settore specifico, oppure propongono di entrare in un fondo che adotta una strategia di crescita specifica, o ancora danno la possibilità di far parte di Fondi che hanno titoli ad alto valore.
Alcuni investitori trovano che entrare in un fondo comune, al cui interno sono presenti delle azioni che rispondano ai propri criteri di investimento, sia più facile che cercare in autonomia dei titoli azionari e capire se siano buoni investimenti o meno. Tali investitori preferiscono lasciare la ricerca e la decisione a qualcun altro più esperto.
Infine, i costi per la negoziazione delle azioni sono spesso molto onerosi per i singoli investitori. In certi casi sono così alti che annullano quasi completamente i guadagni provenienti dalla transazione di un titolo.
Nei fondi comuni il costo delle transazioni viene spalmato su tutti gli investitori presenti nel fondo, riducendo così il costo per ognuno. Molte broker o piattaforme di trading online fanno molti soldi sfruttando i costi di negoziazione e gli intermediari che lavorano per loro sono incoraggiati a scambiare le azioni dei propri clienti regolarmente. Anche se i consigli dati da un broker, da un consulente o da una piattaforma di trading online può aiutare a prendere decisioni su di un investimento, molti investitori ritengono che il beneficio di avere un broker semplicemente non ne giustifica i costi.
Tuttavia è importante sapere che esistono degli svantaggi nell’investire in fondi comuni. Prima di prendere una decisione ed entrare in uno di questi fondi, valutalo bene, cerca di conoscerne tutte le opzioni disponibili, se esistono dei costi occulti o non dichiarati, etc…
investire in azioni o in un fondo comune: qual’è la scelta migliore?
Fondi comuni d’investimento
Ho già parlato del fatto che i fondi comuni offrono dei vantaggi rispetto ai singoli titoli, tra cui la diversificazione e la convenienza. Investire solo su pochi titoli è molto rischioso perché il portafoglio di un investitore potrebbe essere minacciato gravemente quando uno di questi titoli scende di prezzo.
I fondi comuni mitigano questo rischio tramite la presenza di un gran numero di azioni; quando il valore di un singolo titolo scende, ha un effetto minore sul valore del portafoglio, in quanto quest’ultimo è diversificato. Ad esempio, supponiamo che una persona possieda 10 azioni per ognuno dei due titoli che ha, e che ogni azione abbia un prezzo di 100 euro. Se il prezzo di uno dei titoli diminuisce del 25%, il valore del portafoglio diminuisce da 2.000 a 1.750 euro, cioè un calo del 12,5%. Se invece il portafoglio è composto da una sola azione per ognuno dei 20 titoli presenti, ciascuna del valore di 100 dollari, con un calo del 25% nel prezzo di un azione, il valore del portafoglio varierà da 2.000 a 1.975 euro. In questo caso il calo sarebbe solo del’ 1,25% del valore del portafoglio.
L’investimento in fondi comuni è più conveniente che investire in singoli titoli perché il gestore del fondo esegue delle analisi sui titoli e decide quali di essi dovranno fasr parte del fondo stesso. Tuttavia, il lato negativo di tutto ciò è che il gestore del fondo comune fa pagare una quota di partecipazione per entrare nel fondo e ciò riduce il guadagno potenziale che possono derivare dal fondo stesso.
Inoltre è possibile far parte di fondi comuni di diverse tipologie e classi di attività. La convenienza di questo approccio è che si potrà ottenere un reale diversificazione e quindi difficilmente una società minaccierà l’intero valore del portafoglio. Di contro, nessuna singola azienda contribuirà in modo significativo al valore del portafoglio. Pertanto, le perdite non saranno così pesanti, e i guadagni non saranno così eclatanti. Ma ciò è anche il motivo per cui molti investitori scelgono i fondi comuni.
I fondi comuni permettono anche di accedere a diversi mercati in tutto il mondo. Si può investire in un fondo immobiliare globale, così come in un fondo di una valuta o di un tipo di bene specifico, e si può fare tutto ciò con un investimento minimo, visto che molti di questi fondi hanno delle quote di partecipazione alla portata di tutti.
Tuttavia, uno svantaggio dei fondi comuni d’investimento, soprattutto in questo periodo in cui il mercato è “range-bound” (cioè quando il mercato va su e giù in modo repentino), è che essi tendono a seguire il mercato stesso: i portafogli di questi fondi sono generici, quindi, seguiranno i mercati più generali.
Inoltre molti si chiedono se i fondi comune siano l’ideale per massimizzare i propri rendimenti finanziari. Alcuni sostengono l’ipotesi di mercato efficiente (EMH) e ritengono che gli investitori che acquistano autonomamente i titoli azionari non siano generalmente in grado di ottenere rendimenti più alti. Alcuni esperti raccomandano di investire in fondi indice (Index Fund), che sono fondi comuni di investimento che replicano un indice di mercato (benchmark). Altri economisti contestano questa ipotesi e sostengono che l’acquisto autonomo di titoli porti potenzialmento a rendimenti più elevati rispetto ai fondi comuni d’ investimento.
Titoli azionari
Sebbene sia molto più rischioso, i titoli azionari possono presentare più opportunità rispetto ai fondi comuni d’investimento. Tuttavia, è molto complesso diversificare. Con questo tipo di scelta, la possibilità di successo è tanto alta quanto lo è il rischio di perdite significative. Si consideri un portafoglio con investimenti uniformi su dieci titoli. Se uno di questi titoli fa una perdita importante mentre gli non aumentano il loro valore, l’intero portafoglio subirebbe una perdita considerevole. Se invece, quello stesso titolo salisse di valore tale da raddoppiarlo, esso contribuirebbe in modo significativo ad aumentare il valore del proprio portafoglio.
Se si desidera una minore volatilità nel proprio portafoglio azionario, allora è preferibile investire in fondi comuni d’investimento, cercando di sfruttare la diversificazione e il maggior numero di classi di attività. In questo caso si può investeri in vari mercati, come le valute, le materie prime, ma anche aggiungere azioni dei mercati emergenti, e se si desidera degli investimenti che potrebbero contribuire a ridurre il rischio, fondi a medio/lungo rermine.
Se invece si desidera partecipare a pieno titolo nei mercati e si è in grado di gestire il rischio, si potrebbe scegliere un portafoglio azionario con singoli titoli. Ma per fare questo bisogna avere una strategia ben definita. Per esempio scegliere quei titoli che hanno costantemente aumentato i propri dividendi, che hanno avuto prezzi stabili nei mercati, e che hanno “cash flow” (cioè maggiore liquidità). Un altro esempio sono quelle società che hanno prodotti di largo consumo utilizzati quotidianamente dalle persone. Se si vuole scavare un po ‘più a fondo, è meglio scegliere quelle società che hanno un aumento delle vendite costante ogni anno. Questo tipo di informazioni possono essere recuperate nei bilanci annualiali.
Scegliere se investire in fondi comuni o in titoli in maniera autonoma dipende dal tipo di approccio, dagli obiettivi che si hanno e dal tipo di investimento che si vuol fare. Si può preferire l’approccio meno volatile con i fondi comuni o impegnarsi e rischiare maggiormente ma prevedere più guadagni scegliendo personalmente le azioni da negoziare. Entrambe questi approcci possono funzionare, ma hanno finalità diverse, così come il tipo di strategia da adottare.