007 Su Console, Dal Casinò Alle Corse

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È impossibile pensare agli ultimi cinquant’anni di cinema senza ricollegarvi una delle serie di film che li ha attraversati tutti a vele spiegate: le avventure di James Bond. È infatti fin dal 1962 che, sul grande schermo, vengono distribuite con cadenza variabile le pellicole dell’agente segreto britannico più famoso della letteratura, a cui hanno prestato il volto ben cinque attori ai quali, probabilmente, se ne potrebbe aggiungere un altro in tempi brevi.

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Il successo dell’agente 007, arrivato al cinema dopo gli exploit letterari ottenuti grazie alla meticolosità del suo autore, Ian Fleming, si è presto rivelato tale da non poter essere contenuto nemmeno sul grande schermo, ottenendo numerosi altri adattamenti in altri media: spin off televisivi, giochi di ruolo, persino numerosi fumetti e, ovviamente, gli immancabili videogames. Nel corso degli anni si sono succeduti numerosi titoli videoludici ispirati a James Bond e al suo mondo, compresi i tratti caratteristici; alcuni più riusciti di altri, certo, ma tutti sono comunque in grado di testimoniare l’interesse sempre acceso per il più noto agente segreto.

I primi adattamenti in videogioco con protagonista James Bond sono abbastanza precoci, comparendo fra i primi titoli pensati per console casalinghe e persino in anticipo sulle concessioni delle necessarie licenze d’utilizzo. Nei primissimi esempi, infatti, i giochi sono evidentemente ispirati a James Bond, a testimonianza evidente del fascino del personaggio, ma non ne possono utilizzare il nome per ragioni di diritti.

Ecco che quindi fa la sua comparsa 005, considerato il primo videogioco stealth della storia, prodotto nel 1981 dalla SEGA e che già dal titolo rende evidente come si ispirasse abbondantemente all’agente 007. Storia simile per Shaken But Not Stirren, avventura testuale del 1983 uscita per ZX Spectrum. Il gioco faceva riferimenti poco velati a Bond pur senza nominarlo direttamente: una scelta evidente fin dal titolo, richiamo a una delle frasi più riconoscibili dell’agente segreto.

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Un vero e proprio spartiacque si ha nel 1997, quando esce su Nintendo 64 GoldenEye 007, sviluppato da uno dei team più noti del periodo, Rare. Lo studio decise di proporre un FPS caratterizzato da una narrazione cinematografica riproponendo la trama dell’omonimo film, alternando sezioni di azione e stealth e, soprattutto, implementando una modalità multiplayer.

Il successo del gioco fu tale da spingere Electronic Arts a ottenere i diritti per produrre altri titoli, cosa che ha portato a numerosi giochi usciti fra il 1999 e il 2005 ma caratterizzati da risultati altalenanti. A giochi molto apprezzati come Tomorrow Never Dies del 1999 e Everything or Nothing del 2004, caratterizzati dall’essere in terza persona e con iconiche sezioni di guida, si sono infatti alternati titoli di minor impatto sul pubblico come Nightfire, del 2002, e Dalla Russia Con Amore, del 2005, che pure si segnalavano per la storia originale, il primo, e per la fedele riproposizione dell’omonimo film, il secondo, riprendendo perfino Sean Connery come protagonista.

Il 2006 vede un’ulteriore svolta, con il progressivo allontanamento di EA e l’ingresso in campo di Activision, convinta che 007 avesse ancora molto da raccontare. Gli esordi in effetti sono incoraggianti, anche grazie all’interesse acceso dalle nuove pellicole uscite al cinema e dal nuovo volto di James Bond: nel 2008 esce Quantum of Solace, TPS su PlayStation2 e FPS su PlayStation3, che unisce le trame di Casino Royale e appunto Quantum of Solace, le prime due prove del Bond di Daniel Craig.

Il gioco naturalmente non si risparmia dal riproporre alcune delle ambientazioni e delle scene più iconiche dei due film, fra le quali non potevano certamente mancare le immagini di alcuni fra i più classici giochi da casinò, una fra le più note e distintive passioni di Bond. I titoli successivi, tuttavia, non sono stati altrettanto ben accolti: Blood Stone, del 2010, ha riproposto la visuale in terza persona concentrandosi su una storia originale, mentre 007 Legends nel 2012 torna alla prima persona raccontando una serie di sei avventure basate su sei film di Bond. Lo scarso riscontro degli ultimi titoli ha spinto Activision a tirarsi indietro, con quindi l’ultimo titolo di Bond che risale ormai a 9 anni fa: un’eternità, in un mondo frenetico come quello del videogioco.

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Difficile però pensare che quella del 2012 sia destinata a essere l’ultima prova videoludica: come dimostra il cinema, il personaggio di Bond è ancora piuttosto in forma, e i trascorsi su console rendevano prevedibile immaginare che, a un certo punto, anche il videogioco avrebbe visto il ritorno dell’agente segreto. L’occasione giusta potrebbe essere quel Project 007 annunciato l’anno scorso da Io Interactive: considerato il lavoro svolto dallo studio danese su Hitman, del quale si può dire che stia allo stealth come Red Dead Redemption 2 stia all’avventura open world, c’è sicuramente di che stare ottimisti.

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