In un recente articolo, “Gli scienziati chiedono una migliore progettazione di plastica per proteggere la vita marina”, la giornalista Fiona Harvey ha intervistato esperti a Londra sui modi che l’industria delle materie plastiche dovrebbe cambiare per ridurre il volume di plastica che finisce nell’oceano. Gli scienziati intervistati hanno suggerito di apportare modifiche ai materiali per incoraggiare più riciclaggio, il che potrebbe impedire che ai contenitori monouso di finire come rifiuti e detriti marini.
È interessante notare che la storia non si concentra solo sul divieto di prodotti in plastica o per la commutazione di nuovi polimeri che si degradino nell’oceano. Gli scienziati invece hanno parlato di apportare modifiche ai materiali per incoraggiare più riciclaggio. In questo modo, grandi aziende che per esempio costruiscono macchinari a stampaggio per compressione estrusione e soffiaffio oppure, in inglese Injection Blow Molding machine and stretch blow molding machines.
Ad esempio, Richard Thompson, un professore di biologia marina presso l’Università di Plymouth, ha suggerito di rimuovere i pigmenti dalle bottiglie di plastica nei casi in cui la colorazione sia presente solo per motivi di marketing o per migliorare l’estetica – pensiomo a determinate bevande analcoliche confezionate in contenitori di PET verdi, per esempio.
“Migliore progettazione e cambiamenti nei materiali plastici sono modi abbastanza semplici per migliorare l’ambiente”, ha poi ahggiunto.
“L’ironia è che se la maggior parte di questi materiali venisseroi progettati meglio, potrebbero essere riciclati e potremmo diminuire la loro quantità. Ciò potrebbe anche ridurre le emissioni di gas a effetto serra. Dobbiamo cambiare il nostro modo di fare tutto ciò”.