Cosa vuol dire avere la passione per la musica? Oggi che la musica stessa è diventato un ricordo lontano, dove ogni libertà di pensiero è legata all’immagine e non all’immaginazione.
Esistono per nostra fortuna artisti indipendenti svincolati da ogni casa o etichetta discografica che con enormi sforzi riescono a vedere materializzati i propri sogni, i loro dischi.
Il caso ad esempio di Mauro nel Calderone, un cantautore siciliano che dopo mille peripezie è approdato alla capitale italiana; e già perché prima di Roma la sua carriera musicale si è spostata anche per altre capitali, come Ankara e Copenhaghen.
Cooppi è il titolo del disco del nostro artista nel calderone che con la sua Chitarra Fa ci riporta negli universi sparsi di Ivan Graziani, e le parabole ironiche di Daniele Silvestri, giusto per citare alcune fonti di ispirazione del nostro cantautore.
Un disco con una chitarra accordata diversamente
Nel suo piccolo Mauro si definisce come cantautore di una vita scordata, dove però l’aggettivo pone l’accento sulla sua chitarra e non sulla sua vita. Per questo disco è stata utilizzata una 6 corde con una modulazione armonica di accordatura in Fa.
Quanto ci spiega Mauro, sottolineando, roba da nerd per la sei corde, è che il Mi cantino della chitarra è stato alterato o tesato mezzo tono sopra, quindi suonandolo si ottiene una splendida nota di Fa.
Sin qui tutto bene, la genialità sta nel fatto che se si va a suonare la 1° corda della chitarra che ora suona come Fa, su tutto il manico della tastiera è come se suonasse accordata in Mi. Ora non chiedeteci come sia possibile, il cantante se la canta come uno scherzo del destino, ma che comunque ha permesso di portare a compimento nove tracce veramente uniche nel proprio genere (ulteriori informazioni sul suo sito dell’artista, Mauronelcalderone)
Indie folk targato tricolore
Mi piace è la prima canzone del disco che sin da subito ci fa capire di non essere di fronte a uno sprovveduto di idee. L’ambientazione è puramente acustica senza alcun tipo di distorsione.
Le canzoni si alternano con ritmi veramente incalzanti senza mai perder la leggerezza che contraddistingue il nostro artista. Fra i singoli estratti non possiamo non evidenziare Floredì, un interessante viaggio fra i giorni del nostro calendario, alla ricerca di una data spensierata, come dice Mauro “… quel giorno li diciam così, è Floredì”.
Cooppi un titolo anacronistico che esce fuori dal Calderone con una semplice spiegazione “…non volevo dare al disco nessun tipo di appiglio concettuale, ho puntato molto sulla capacità di immaginazione”.
Le canzoni proseguono con ritmi veramente serrati Bracco, Chitarra Fa in questo dico c’è veramente poco spazio per la pigrizia intellettuale, qui tutto è calibrato e ben pesato. Conforme è sicuramente il brano più introspettivo che ci riporta ai lunghi silenzi estivi che maturano lungo le coste delle nostre spiagge, e quando si parla di spiagge non ci si può certo negare la presenza di un mare di note che escono da questo vortice letterario di musica e parole.
La musica italiana ha una nuova proposta da consigliare agli appassionati del genere indie folk targato tricolore.