La spinta ecologista e sostenibile che ha ormai coinvolto le Istituzioni e i governi globali sta modificando radicalmente il modo di intendere la quotidianità cittadina, sia per motivi ambientale che per quel che concerne le variabili economiche e di qualità di vita.
In questo senso, l’Italia si sta impegnando alacremente per ridurre le emissioni nocive e l’impatto ambientale in tutti i settori, primo tra tutti quello della mobilità ed edile.
E’ già partita infatti la sperimentazione per raggiungere entro il 2030 la famosa “neutralità climatica” in nove città italiane, che si aggiungono alle restanti 91 sparse su tutto il territorio europeo, percorrendo quella strada indicata proprio dalla Commissione Europea che ha realizzato un progetto di Horizon Europe denominato “Climate-neutral and Smart Cities”.
L’intervento prevede l’utilizzo di un fondo per la mobilità sostenibile per un totale di un miliardo di euro di investimenti e le linee guida sono state indicate lo scorso ottobre 2022 dall’allora Ministro Giovannini in accordo con i sindaci delle città italiane coinvolte.
Smart cities: la Toscana guida il gruppo con due città
Come detto in precedenza, l’obiettivo principale del progetto europeo è quello di abbattere le emissioni nocive del settore della mobilità e dell’edilizia, essendo le automobili e gli edifici responsabili tra il 70% e il 90% del totale dei gas serra rilasciata nell’aria che respiriamo.
Tra le città italiane coinvolte nell’iniziativa troviamo Roma, Milano, Torino, Bergamo, Parma, Bologna, Padova, Firenze e Prato. Alla luce di questo elenco, la Toscana è insieme alla Lombardia la Regione più rappresentata, evidenziando ancora una volta l’impegno dei vari comuni toscani ad abbracciare questo cambiamento epocale e ad adottare misure per limitare le emissioni e rendere la vita cittadina migliore per i propri abitanti.
In questo senso, come accaduto già in altri capoluoghi italiani, Firenze si sta attrezzando per ridurre il limite di velocità nel centro urbano per poi allargarlo gradualmente a zone limitrofe. A questo si aggiunge anche un consolidamento della rete elettrica di ricarica, con l’installazione di nuove colonnine per le batterie delle auto alimentate ad elettricità o ibride. Stesso discorso per quanto riguarda Prato, la cui giunta comunale ha di recente approvato la proposta del limite di 30 km/h nelle aree più centrali e che aumenterà il numero di postazioni di ricarica arrivando a circa 100 entro il 2025 e a circa 400 entro il 2030.
Una decisione posta in essere alla luce delle nuove esigenze degli automobilisti che ormai stanno indirizzando le proprie scelte di auto verso le tipologie alimentate ad elettricità o i modelli ibridi, come rilevato dai tanti concessionari locali, come ad esempio Tmwagenprato.com, che ha da tempo ampliato la propria offerta di auto elettriche e ibrida affiancandola al classico catalogo di veicoli nuovi o usati a diesel o benzina.
Non solo CO2: perché abbassare l’inquinamento acustico
I motivi che spingono verso la mobilità elettrica non sono unicamente collegati a una migliore qualità dell’aria, con l’abbassamento delle emissioni di CO2 e altre sostanze nocive per noi e per l’ambiente ma anche per ragioni riguardanti l’inquinamento acustico.
Con l’auto elettrica o ibrida, infatti, i “rumori” generati dai motori sono radicalmente meno invadenti e la diffusione di questa tipologia di mobilità può portare a innumerevoli benefici, di cui i più rilevanti sono:
- Salute: l’esposizione a livelli elevati di rumore può causare problemi di salute, come stress, disturbi del sonno, ipertensione, malattie cardiovascolari e problemi di udito. Ridurre l’inquinamento acustico può aiutare a prevenire questi problemi di salute.
- Benessere psicologico: il rumore può anche avere effetti negativi sul benessere psicologico delle persone, causando irritazione, disagio e difficoltà di concentrazione. Ambiente: l’impatto negativo dell’inquinamento acustico ricade anche sulla fauna selvatica, disturbando gli animali e interferendo con le comunicazioni tra di loro.
- Sicurezza: il rumore eccessivo può interferire con segnali di allarme importanti, come campanelli di allarme antincendio o avvisi di emergenza. Qualità della vita: l’inquinamento acustico può influire sulla qualità della vita delle persone, interferendo con le attività quotidiane come il lavoro, lo studio, il riposo e il tempo libero.