Crescere un bambino è un’esperienza meravigliosa, ma comporta anche spese significative che possono influenzare le finanze familiari. È fondamentale avere un’idea chiara dei costi associati all’educazione e alla crescita di un bambino.
Inoltre, determinate considerazioni devono essere fatte non solo dopo la nascita ma anche nel periodo della gravidanza, così da evitare brutte sorprese o problemi di sostenibilità economica che possono minare la serenità della famiglia e, di conseguenza, potenzialmente impattare negativamente anche sul benessere del bambino stesso.
Spese per la gravidanza e pre-nascita
Come detto in precedenza, le spese iniziali iniziano ancor prima della nascita. Le visite mediche, gli esami e il parto possono generare costi considerevoli. Nello specifico, bisognerà sostenere le visite e gli esami prenatali, il cui numero può variare, e ovviamente le spese per il parto, che comprendono l’ospedale, l’anestesia e altre eventuali procedure.
Dopo la nascita, ci sono molte attrezzature da acquistare, tra cui la culla e il lettino, senza contare la realizzazione di una cameretta che sia un luogo sicuro per far giocare e dormire il bambino. A questo si aggiunge il passeggino, il seggiolone da cucina, il seggiolino per la macchina e tutti gli arredi per il lavatoio.
Spese per la cura del bambino
Passando ai costi mensili, partiamo certamente dall’alimentazione, una delle spese più significative nei primi anni di vita. In questa voce rientrano diversi alimenti, come formula, se non si allatta al seno e alimenti solidi, che andranno acquistati dopo lo svezzamento.
Altri costi mensile rilevanti sono quelli relativi ai prodotti per la cura del bambino, in primis i pannolini, una spesa ricorrente, il cui prezzo è significativo, ma anche quelli della toeletta, come saponi, shampoo e creme specifiche che comportano un’uscita rilevante.
Ovviamente bisogna mettere in contro anche le spese per la salute, come le visite dal pediatra, regolari e necessarie per monitorare la crescita e lo sviluppo del bambino, le vaccinazioni, in quanto alcune di esse potrebbero non essere completamente coperte, e le visite straordinarie, in caso di malattie o necessità particolari.
Spese per l’istruzione
Nella fase neonatale, come noto, la gestione del bambino è a totale appannaggio delle famiglie, ma crescendo si apre la possibilità di iscrivere il proprio figlio a un asilo nido o a una scuola materna. Queste strutture, qualora non si riuscisse a inserirlo in una scuola pubblica, comportano costi elevati che possono variare notevolmente in base alla località e al tipo di istituzione.
Oltre alle tariffe mensili per asilo nido e scuole materne, bisogna considerare le spese collegate al materiale scolastico che, se all’inizio, può non essere necessario, lo sarà sicuramente dal momento in cui frequenterà le elementari e, man mano che il bambino crescerà, le spese scolastiche continueranno e aumenteranno, con l’acquisto di libri di testo, tasse scolastiche, quelle che si possono pagare con il famoso bollettino 1016 che tutte le famiglie sicuramente conoscono, e le attività extracurricolari, come sport, musica e altri interessi.
Spese per attività ricreative e sociali
L’iscrizione a corsi di sport o attività ricreative è un’altra spesa da considerare. Oltre alla quota di iscrizione, bisogna considerare anche le uscite per l’acquisto dell’attrezzatura, come abbigliamento e materiali.
A questo si deve aggiungere un budget per i viaggi e le vacanze, con le famiglie che devono sostenere costi che variano in base alla destinazione e al tipo di viaggio, acquistando biglietti, prenotando l’alloggio e sostenendo i pasti, senza contare ingressi ai parchi, ai musei e altre attrazioni.