Blister e Termoformature: quanto sono importanti nella nostra quotidianità e chi li produce?

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Immaginiamo per un momento di recarci in un qualsiasi negozio e scoprire che improvvisamente le confezioni che si trovano negli espositori siano diversi da come li vediamo oggi: dei contenitori di vetro o magari di metallo. Come sarebbe complicato vedere, leggere l’etichetta o semplicemente portarsi a casa una confezione, magari di una crema cosmetica, esposta in questo modo? Oppure recandoci da un medico o da un dentista, come sarebbe la nostra reazione se scoprissimo che le vaschette che contengono fiale o altri prodotti medicali fossero in acciaio o in legno?

Blister e Termoformature: quanto sono importanti nella nostra quotidianità e chi li produce?

Tali situazioni non sarebbero semplicemente un prodotto della nostra immaginazione, o un semplice gioco speculativo, ma un’illustrazione di come sarebbe la nostra vita quotidiana se tutto ad un tratto non esistessero o non venissero più prodotti i termoformati, cioè involucri che proteggono e custodiscono in maniera ottimale articoli di tipo comune, riparandoli da infiltrazioni, urti o danneggiamenti di vario tipo, ed anche da eventuali manomissioni che possono essere eseguite da terze persone, più comunemente conosciuti anche come blister.

Il termine inglese Blister (in italiano bolla) viene utilizzato di solito per definire i termoformati che servono per contenere prodotti di vario tipo e utilizzo in ambito medicale, cosmetico, nella movimentazione di semilavorati nelle industrie, nella grande distribuzione per esporre e appendere prodotti, nei prodotti per l’infanzia, etc… Si tratta quindi di una confezione                  pre-costruita in plastica, che svolge una funzione di tipo contenitivo per oggetti di piccole dimensioni.

In linea generale i Blister o Termoformati, leggeri e maneggevoli, garantiscono una protezione che altri tipi di confezionamento difficilmente possono garantire, e riescono ad adattarsi in maniera ottimale a ogni tipo di prodotto. Sono abbastanza versatili per oggetti di piccole dimensioni, offrendo inoltre numerose variabili di personalizzazione.

Termoformatura: come funziona il processo e che vantaggi ha

La creazione di prodotti in plastica che utilizziamo nella nostra vita dipende spesso dalla termoformatura, un processo di stampa a caldo di materie plastiche (ad esempio di film o lastre), che può essere eseguita sottovuoto o a pressione.

Nel caso del procedimento sottovuoto, la lastra, formata da materiale plastico, viene adagiata direttamente sullo stampo tramite un processo di aspirazione, e in questo modo la sinuosità dello stampo viene perfettamente mantenuta. Nel caso del metodo a pressione, il film plastico viene spinto direttamente sullo stampo grazie alla pressione esterna dell’aria, la quale contribuisce al raffreddamento, che avverrà molto velocemente.

Quest’ultimo processo di termoformatura prevede l’utilizzo di plastica in pellicola che viene avvolta in una bobina, successivamente introdotta attraverso una stazione di pre-riscaldamento. Qui la temperatura utilizzata varia in base al tipo di prodotto che deve essere creato, e la plastica, una volta pre-riscaldata, viene trasportata in un’altra stazione. In questa fase, grazie all’utilizzo di uno stampo ad alta pressione, vengono create le cavità. Nello step finale si esegue il raffreddamento della plastica, dove viene tolto lo stampo, rimanendo così impressa sulla pellicola la forma voluta.

Blister e Termoformature: quanto sono importanti nella nostra quotidianità e chi li produce?

Gli stampi nella termoformatura possono essere realizzati grazie all’utilizzo di diversi materiali come ad esempio:

  • Il Mediodensit o MDF: questo materiale viene utilizzato maggiormente quando le stampe da eseguire sono tante, e grazie al suo utilizzo si agevola e si velocizza il procedimento di stampa, con la possibilità di creare molti prototipi in brevissimo tempo.
  • Le tavole per prototipazioni: consentono gli stessi vantaggi del Mediodensit ma i costi sono molto più elevati.
  • Resine Termocompounding: non molto utilizzate per via del costo abbastanza elevato e anche per la scarsa possibilità di eseguire modifiche rispetto agli altri materiali;
  • Stampi in alluminio: vengono utilizzati indistintamente sia per elevate che per piccole quantità di prodotti da stampare, garantiscono un’alta conducibilità termica, una rapida dissipazione del calore, una maggiore resistenza alla corrosione, e permettono veloci cicli di stampa.

Rispetto a tutte le altre tecniche di stampa la termoformatura offre degli indiscutibili vantaggi tra cui la produzione altamente flessibile, rapidi tempi di consegna, ripetibilità e precisione di produzione, lo spessore della lastra iniziale che può essere variato in qualsiasi momento, la possibilità di stampare materiali trasparenti e lucidi.




L’impiego quindi del processo di Termoformatura ha la possibilità di stampare spessori veramente sottili, cosa che invece non è possibile in altri tipi di procedimenti come la Stampa ad Iniezione.

Grazie alla Termoformatura inoltre si possono creare oggetti che si distinguono per il loro design, che garantiscono il prodotto, la sua integrità, la sua visibilità ottimale, e un’apertura rapida e semplice.

Campi di utilizzo dei Blister o Termoformati

I campi di utilizzo dei Blister sono vari, ad esempio sono utilizzati per eseguire il confezionamento di cosmetici, giocattoli per bambini, prodotti medici, per la cura della persona e per l’infanzia, componentistica Hardware e molto altro ancora.

In questi settori la produzione avviene grazie all’utilizzo di materiale plastico, suddiviso in due parti, che successivamente vengono fuse, presentando una confezione molto resistente, tanto che per aprirla si devono necessariamente utilizzare forbici o strumenti taglienti.

Questo garantisce anche una notevole proprietà espositiva perché assicura il sostegno, la stabilità e la visibilità dell’articolo da presentare: il prodotto viene collocato in una sede creata appositamente in base alla forma dell’oggetto che deve accogliere.

Un altro impiego è nel settore industriale, dove vengono prodotte delle vaschette termoformate impiegate sulle linee robotizzate delle aziende, o per rendere possibile la movimentazione interna dei semi-lavorati. In questi casi la produzione dei termoformati avviene utilizzando forme, materiali e dimensioni diverse, e costituiscono la soluzione ideale, in quanto garantiscono la protezione dei prodotti realizzati.

Nel settore cosmetico il confezionamento termoformato è l’ideale, ed è la soluzione più percorsa per la creazione degli interni di scatole e astucci. Ciò ottimizza il modo in cui un prodotto viene presentato, la sua solidità e la sua protezione: in questi casi e in base alla loro destinazione, i termoformati vengono personalizzati mediante colorazione o floccatura (quel processo mediante cui si ottiene un effetto velluto).

In ambito medico i termoformati, oltre ai più noti blister che accolgono pillole o pasticche, vengono impiegati come valve blister, che sono prodotti con tecnologia e strumentazione all’avanguardia, con stampi che vengono realizzati in maniera rapida e precisa. Il loro utilizzo più comune è per flaconi e fiale inseriti in contenitori o posti all’interno di un astuccio con sedi parallele, che permettono di tenere i prodotti saldi e separati gli uni dagli altri, garantendone così l’integrità.

Termoformati e Blister: chi li produce?

Quotidianamente siamo in contatto con blister e prodotti termoformati di cui probabilmente non ne conosciamo l’importanza, e di cui non sappiamo i reali vantaggi, perché poco noti. La stessa cosa può valere per le aziende che li producono, ma ciò non vuol dire che nel mondo, e soprattutto in Italia, non esistano delle eccellenze per tali tipi di produzione.

In Lombardia per esempio, il Gruppo Niada, si occupa del confezionamento conto terzi in blister e termoformatura secondo gli standard qualitativi UNI EN ISO 9001:2015, producendo plastica termoformata per la grande distribuzione, valve blister per il settore medicale, interni scatola in materiale floccato e non per il settore cosmetico, vaschette termoformate per le aziende che hanno necessità di movimentare i propri semilavorati per lo stoccaggio, la spedizione e lo spostamento in alti reparti, e espositori per aziende che hanno necessità di vendere prodotti di fine serie.

Il Gruppo Niada, forte della propria esperienza pluriennale in questo settore, ha fatto dell’alta qualità dei materiali utilizzati, delle celeri tempistiche di evasione degli ordini e dell’italianità della produzione di termoformati e blister un punto fermo, progettando e producendo internamente anche stampi in alluminio standard e personalizzati.

Il tutto con grande attenzione per l’ambiente: le materie prime, vergini e riciclabili secondo gli standard internazionali, vengono approvvigionate vicino allo stabilimento di Malnate, in provincia di Varese, assicurando così un’ottima qualità e minor emissione di Co² nell’atmosfera.

40 anni di esperienza hanno permesso quindi al Gruppo Niada di essere un punto di riferimento nel mondo del blister, offrendo diverse soluzioni a seconda delle esigenze, altissima qualità di produzione, rapidi tempi di consegna, attenzione all’ambiente, e prodotti made in Italy al 100%.

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